Il Capodoglio Siso era un giovane maschio di 10 metri che nell’estate del 2017 è rimasto impigliato con la pinna caudale in una rete illegale a largo di delle Isole Eolie. Nonostante gli intensi sforzi degli uomini della Guardia costiera, che lo hanno liberato parzialmente dalla rete, il Capodoglio è purtroppo morto, dopo una lenta e sofferente agonia. Il suo corpo è stato trasportato dalle correnti fino alle coste di Capo Milazzo.
Il giovane Biologo Carmelo Isgrò, sotto l’egida del Museo della Fauna dell’Università degli Studi di Messina, ha scarnificato circa 10 tonnellate di carne, completamente immerso nell’acqua putrida in cui era semisommerso il Capodoglio, con la finalità di recuperare le ossa. Durante questa operazione, ha estratto dalla pancia del cetaceo molta plastica, tra cui un vaso da giardinaggio nero e diverse buste ingerite in vita dall’animale. Proprio il giorno dopo il recupero, a causa di un grave incidente stradale con lo scooter, Francesco, uno degli amici che avevano aiutato il biologo nelle operazioni è tragicamente morto. Quest’ultimo ha deciso così, in onore all’amico perso, di battezzare il Capodoglio con il soprannome con cui veniva chiamato affetuosamente Francesco dai suoi amici, ovvero “Siso”.